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SRT in breve
COSA E' UN RADIOTELESCOPIO
I radio-telescopi sono strumenti osservativi che si occupano di captare le onde radio provenienti da diversi oggetti cosmici come stelle, nubi e galassie. Si tratta in genere di telescopi caratterizzati dalla presenza di una parabola, dal principio di funzionamento analogo a quelle televisive satellitari.
Le onde radio sono un particolare tipo di luce, caratterizzato da una lunghezza d'onda più grande rispetto a quella della luce visibile. Sono un tipo di luce pertanto non visibile ma osservabile con i radio telescopi. La radioastronomia è in grado di migliorare non solo la ricerca scientifica ma anche la vita quotidiana di tutti grazie ad un costante lavoro di superamento disempre nuovi limiti tecnologici.
NASCITA DEL SARDINIA RADIO TELESCOPE
Concepito tra gli anni Novanta e gli anni Duemila come un nuovo strumento di ricerca condiviso tra Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e Agenzia Spaziale Italiana (ASI), il Sardinia Radio Telescope (SRT) è gestito dall’Osservatorio Astronomico di Cagliari (INAF-OAC) e va oggi ad affiancare le altre due parabole italiane di Medicina e Noto. La costruzione di SRT, affidata all'azienda tedesca MTM, è iniziata nel 2003 ed è terminata nel 2010.
INIZIO DELLE ATTIVITÀ
SRT è stato inaugurato nel 2013, contemporaneamente al trasferimento dell’INAF-OAC da Capoterra al Campus della Scienza e della Tecnica di Selargius. Una grande festa ha coinvolto tutto l'incantevole e selvaggio territorio del Gerrei, a partire da San Basilio, il comune che ospita SRT in località Pranu Sanguni, una piana naturale scelta per il suo “silenzio radio”. Dopo una prima fase di “commissioning scientifico”, nel 2016 si sono potute effettuare le prime osservazioni.
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE
SRT può osservare in un ampio intervallo di frequenze radio (0,3 -100 GigaHertz), grazie alla presenza di diversi ricevitori che possono essere scambiati velocemente in modo automatico. La parabola, di 64 metri di diametro, è composta di oltre mille pannelli di alluminio in grado di muoversi autonomamente adattando così l’antenna alle diverse posizioni focali dei ricevitori e correggendo le deformazioni dovute alla temperatura e al peso della struttura stessa. Queste innovazioni sono i veri punti forti di SRT e lo distinguono in ambito internazionale.
SRT E INAF : ASTROFISICA E GEODESIA
SRT è in grado di osservare oggetti celesti come pulsar, stelle di neutroni, nebulose planetarie, galassie e loro ammassi, magnetismo extragalattico, regioni di formazione stellare, buchi neri, maser e altro. L’osservazione può essere singola (single dish) o in rete con altre antenne. L'interferometria a larghissima base (VLBI, Very Long Baseline Interferometry) è una tecnica di osservazione condivisa tra antenne che simulano un unico telescopio e può essere usata anche per misurare i movimenti della terra (geodesia). L’osservazione del cielo non è sempre rivolta ad oggetti naturali. SRT sarà presto coinvolto nel progetto SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence), ovvero l'ascolto di eventuali segnali di tipo non naturale provenienti da altre eventuali civiltà, verosimilmente provenienti da qualcuno dei quasi quattromila esopianeti scoperti dal 1995 ad oggi.
ASI E NASA CON SARDINIA DEEP SPACE ANTENNA
Sotto il controllo dell’Agenzia Spaziale Italiana (che ha il 20% del tempo osservativo) l’antenna di San Basilio servirà per attività legate allo spazio in modalità SDSA (Sardinia Deep Space Antenna), con cui parteciperà al Deep Space Network della NASA. In questa configurazione SDSA sarà presto in grado di inviare e ricevere dati dalle sonde interplanetarie, tracciare satelliti, studiare lo “space weather”, monitorare i detriti spaziali, garantire le comunicazioni durante le missioni umane sulla Luna e su Marte.