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L'Early Science Program produce i primi risultati scientifici
Il Sardinia Radio Telescope (SRT) ha da poco iniziato il suo primo programma osservativo (Early Science Program) e già stanno arrivando i primi risultati scientifici. Tra i vari progetti presentati al bando competitivo dello scorso dicembre, e che hanno ottenuto tempo osservativo, ce n’è uno in particolare dedicato al monitoraggio di sistemi binari individuati nei raggi X: sistemi composti da una sorgente compatta (una stella di neutroni o un buco nero) che accresce materia dalla stella compagna.
A sinistra, curva di luce di GRS 1915+105 ottenuta dal satellite Swift. A destra, la mappa centrata sulla sorgente ottenuta da SRT a 21.4 GHz, con una risoluzione di 55 secondi d’arco
Il progetto, proposto da un team internazionale guidato da Elise Egron, giovane ricercatrice francese del gruppo multifrequenza dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Cagliari, ha come scopo quello di individuare l’eventuale emissione radio variabile o transiente proveniente da questi sistemi, correlandola poi con osservazioni a diverse frequenze acquisite da diversi strumenti di tutto il mondo, compresi quelli spaziali. Le osservazioni con SRT, in particolare nel range di frequenza tra 7 e 21 GHz, possono fornire importanti informazioni sulle transizioni di stato delle binarie X. E aiutare a validare gli attuali modelli, che associano l’emissione radio alla presenza di getti relativistici.
Lo scorso 5 aprile, durante una sessione osservativa di monitoraggio del sistema GRS 1915+105, il gruppo di Egron è finalmente riuscito a rivelare dei forti segnali emessi durante una fase peculiare, avvenuta dopo un forte lampo osservato con il satellite a raggi X Swift. Le osservazioni sono state condotte grazie ad una tecnica di acquisizione di immagini radio totalmente sviluppata dal gruppo multifrequenza cagliaritano di cui fa parte Egron, guidato da Alberto Pellizzoni, che possiede anni di esperienza nello sviluppo di strumentazione e in particolare di tecniche di analisi dati allo stato dell’arte. Grazie a tali tecniche e al nuovissimo sistema di processamento dei dati con schede riprogrammabili FPGA (sistema SARDARA, anch’esso sviluppato a Cagliari), il gruppo multifrequenza ha potuto presentare i risultati appena due giorni dopo le osservazioni, pubblicandoli attraverso il veloce sistema degli Astronomer’s Telegram (ATel #8921 del 7 aprile 2016).
«SRT ha appena iniziato la sua attività osservativa con l’Early Science Program (ESP) e sta già producendo risultati eccellenti», dice Ettore Carretti, responsabile del Sardinia Radio Telescope. «Risultati come l’osservazione di transienti X qui riportata, che mostra la qualità delle prestazioni scientifiche che il telescopio può fornire. Dodici sono i progetti dell’ESP, e ci aspettiamo che altri risultati di rilievo come questo seguiranno a breve».